origini

  • Chi è un gatto Bengala?

È un gatto di razza dal carattere docile con la particolarità del mantello leopardato che ricorda il suo antenato, il Gatto Leopardo Asiatico (Prionailurus Bengalesis) chiamato anche Asian Leopard Cat (ALC).

  •  Chi è un gatto leopardo asiatico?

Originariamente chiamato Prionailurus Bengalesis o conosciuto ai più come Felis Bengalesis o ALC (Asian Leopard Cat). Si tratta di una razza felina selvaggia di piccola taglia che si può trovare nei boschi di praticamente tutto il Sud Est asiatico. Vive in grotte, sotto grandi radici di grossi alberi o sugli alberi. É un cacciatore notturno ed è particolarmente attivo all’imbrunire. Il suo carattere è timido e timoroso verso l’uomo. Si ciba pressochè di piccoli animali: come topi, uccelli e scoiattoli. Il suo habitat ideale è vicino all’acqua. Ha l’istinto di lasciare le proprie feci in fiumi o laghi con l’obbiettivo di non lasciare tracce per i suoi predatori. Questo gli ha permesso sopravvivere nel corso degli anni. Il suo carattere selvaggio non lo rende un’animale domestico; infatti tollera l’uomo solo quando esso diventa una fonte di cibo. È stato utilizzato per la creazione della razza Bengala per la sua compatibilità genetica con altri gatti domestici, però la razza Bengala è arrivata ad un livello genetico talmente alto di qualità che adesso non è più necessario incrociarlo con l’ALC per avere ottimi esemplari. Al giorno d’oggi è sufficente incrociare i migliori esemplari di Bengala.

  •  Dove e quando nasce il gatto Bengala?

Ufficialmente nel 1963 negli Stati Uniti. Anche se nel corso della storia ci sono stati svariati incroci naturali fra razze selvaggie e domestiche dove non c’è stato intervento umano.

  •  Come e perchè nasce questa razza?

Negli anni ’60 alcuni allevatori degli Stati Uniti cominciarono a fare i primi incroci sperimentali fra l’ALC e i gatti domestici. I più famosi furono Robert Boundy, William Engler, Delores Newman e Ethel Hauser.

Fu W.Engler che nel 1964 diede il nome a questa razza, ovvero Bengala, in onore al suo antenato Felis Bengalesis.

Nonostante tutto fu Jean Sudgen (ora Jean Mill dell’allevamento Millwood) che diede un contributo decisivo alla creazione e alla diffusione del gatto Bengala. Jean Mill comprò il suo primo esemplare ALC: una femmina chiamata Malaysia e nel 1963 nacquero da un incrocio con un gatto domestico nero due esemplari, una con le macchie e l’altro no. Solo la femmina sopravvisse e continuò a partorire altri esemplari, creando cosi successive generazioni con dei gatti con le macchie leopardate. Purtroppo non esistono più gatti di questa linea genealogica perchè questi primi esemplari ebbero una morte prematura. Anche se Jean Mill abbandonò temporaneamente questo progetto, gli sforzi per andare avanti con la razza non si fermarono. Durante gli anni ’70 svariati allevatori, in special modo William Engler, continuarono provando incroci tra gatti leopardo asiatici e gatti domestici. Però rimasero fermi alla terza generazione, e questo non bastava.

Fu allora che nel 1980 Jean Mill riprese, con ritrovato entusiasmo, il programma che abbandonò nel 1963. Anelava che il gatto Bengala non rimanesse solo un’ ibrido o un’ esperimento, ma che venisse riconosciuto come razza e come gatto domestico adatto a vivere in casa. Per questo fu necessario allevare successive generazioni dopo la terza.

Si mise in contatto con il Dr. William Centerwall per acquisire una nuova femmina, dato che questo dottore aveva in suo possesso degli esemplari di ALC perchè stava studiando l’immunità parziale dei gatti selvaggi a malattie come FIV e Leucemia Felina e come fissare la loro immunità nei gatti domestici. Purtroppo il dottore non ci riuscì perche l’immunità si perdeva una volta incrociato con il gatto domestico ma, grazie a lui, Jean Mill adesso aveva quattro esemplari femmine. I maschi invece, fino alla terza o quarta generazione sono sterili.

Dopo questo ebbe bisogno di gatti domestici adeguati per trasmettere i geni più vicini possibile all’ALC. In quel periodo si stava utilizzando solo il gatto domestico come l’Egiptian Mau, Mau dell’India, Burmese, Abissino e altri esemplari senza pedigree. La sfida era fissare le caratteristiche del Bengala senza utilizzare altre razze che trasmettessero tratti indesiderati nel Bengala. Un’esemplare degno di nota lo trovò Jean Mill agli inizi degli ’80 in uno zoo dell’India e lo chiamò Millwood Tory of Delhi. Era un bellissimo gatto dal pelo soffice, dorato e pieno di macchie scure ben marcate. Tory ritornò negli Stati Uniti e lo utilizzarono per rafforzare i tratti dell’Egiptian Mau (anche essi maculati) e le linee dei Bengala di Jean Mill. Infatti questi nuovi Egiptian Mau e Bengala si fecero notare per la loro bellezza trasmessa da Tory. Tory of Delhi si trova nella maggior parte dei pedigree di questi primi esemplari.

Finalmente nel 1983 Jean Mill riesce ad iscrivere il primo gatto Bengala alla TICA (The International Cat Assotiation) come nuova razza sperimentale e nel 1985 il gatto Bengala si esibisce per la sua prima volta in diverse esposizioni feline TICA nella catergoria “nuova razza e colore” (NBC).

Negli anni successivi le linee Millwood e Gogees raggiunsero riconoscimiento e prestigio in tutto il mondo. Tuttavia fu solo nel tardo 1991 quando la TICA riconobbe il Bengala brown spotted con pieni diritti all’esposizioni e competizioni a patto che fossero di quarta generazione (F4). Ovvero che avessero un trisnonno ALC.

Da quel momento la diffusione del gatto Bengala comiciò in tutto il mondo senza più fermarsi fino ad oggi.

Con il tempo nacquero nuovi colori ( snow  in tre varianti) e un nuovo disegno ( marble ) e dovettero aspettare fino al 1994 per essere riconosciuti. Dieci anni dopo, nel 2004, fu riconosciuto nelle competizioni TICA un’altro colore: il  silver .

Anche se tuttora la razza Bengala è ben consolidata, gli sforzi degli allevatori per mantenere l’aspetto selvaggio, ma il carattere dolce vanno avanti con l’obbiettivo di soddisfare il sogno di tutti noi: di avere in casa il mitico “leopardino affettuoso”.